Covid e test

Una parola chiara sul covid e sui Test (il riferimento ad “Elisir” è solo un gioco).

Finalmente a Bolzano hanno incominciato ad intraprendere la via che da molti mesi indico come quella giusta da percorrere: test di massa (anche se la italianità che permane pure in Alto-adige, ha fatto si che si voglia analizzare solo del 70% della popolazione e non si capisce il perché.)

Comunque, spiego per l’ennesima volta il mio pensiero a costo di essere ripetitivo.

Se, per ipotesi fosse possibile testare tutti gli italiani in un sol giorno, si troverebbero ad esempio 900.000 positivi (non è un numero detto totalmente a caso, dato che i pochi test fatti sulla popolazione in generale e non solo su coloro che presentano sintomi danno l’1,5%  circa di positività al virus). Se si bloccassero, dunque, solo loro, la rimanente popolazione sarebbe libera; i lockdown finirebbero subito e, soprattutto, non si infetterebbe più nessuno, non potendosi incontrare altro che persone non infette.

Il ragionamento presenta un lato debole, anche se meno di quel che si potrebbe pensare: i test infatti, si dice, non sono sicuri al 100%. A questo punto si aprirebbe una discussione infinita, cui solo i virologi e i biologi potrebbero contribuire seriamente, ma in parole semplici ci sono essenzialmente tre tipi di analisi: quelli antigenici che cercano alcuni componenti del virus , i sierologici che misurano gli anticorpi e che per dare risultati sicuri devono essere fatti alcuni giorni dopo la possibile infezione e i tamponi molecolari che analizzano l’RNA del virus e quindi sono assolutamente sicuri, ma molto più difficili da eseguire.

Ora, tralasciando in prima battuta i test molecolari, si dovrebbe fare un lockdown totale per alcuni giorni e poi testare la popolazione a tappeto, almeno con i sierologici. Dato, poi, che non si potrebbe fare tutto in un giorno, si dovrebbe iniziare per categorie: forze dell’ordine e personale sanitario prima, addetti ai servizi essenziali dopo e così via. È ovvio, comunque, che anche la popolazione “libera”, proprio perché i test potrebbero in qualche raro caso dare falsi negativi, dovrebbe adottare le solite precauzioni (mascherine ecc.) fino alla scomparsa della pandemia.

In tal modo le infezioni sarebbero nulle o infinitamente ridotte.

Non so se in Cina o in Corea abbiano adottato questo metodo, ma è certo che abbiano fatto qualcosa di simile.

 Mi contesterà il fatto che non sono un medico, ma, a questa risibile obiezione rispondo che la logica, appartiene agli avvocati (mestiere per cui ho il “bollo”) quanto ai dottori o ai “comitatoni” medico-scientifici.

La verità, come ormai dovrebbe essere chiaro anche ai più ingenui, è che in Italia, come al solito, si cerca di strumentalizzare la situazione, per dare (e soprattutto promettere) contributi a pioggia, fregandosene di ogni buona regola economica per mantenere in piedi un sistema fatto di politicanti ed arruffoni.