Montagne, Draghi e topolini

Le nostre montagne partoriscono sempre topolini; adesso a partorire sarà un drago, ma da quel poco che trapela sembra che il nascituro sarà sempre di minuscole, se non di infime, proporzioni.

Rottamazione delle cartelle esattoriali dal 2000 al 2015, al di sotto dei cinquemila euro, e, addirittura tuona e rilancia Salvini: diecimila euro. Sentendo queste bellissime parole l’italiano benché pluritraumatizzato, drizza le orecchie e prega che sia vero.

Io, tuttavia, credo di conoscere il futuro, pur non essendo in possesso di alcuna sfera di cristallo: mi sembra troppo bello per essere vero.

 Ho orecchiato, infatti, che dopo il trionfale annuncio, con voce sommessa e velocemente, la giornalista ha aggiunto le paroline magiche che celano l’inganno: “fino ad un reddito di trentamila euro”. Dunque la solita buffonata.  È, infatti, raro anche se non impossibile che un povero abbia contenzioso aperto con il fisco per più di cinquemila euro, figurarsi cartelle con imposte o tasse da diecimila.

Facile profezia, sarà l’ennesimo condono, per racimolare qualche spiccio e non sfoltirà quasi per nulla l’enorme contenzioso tributario, generato da uno stato vampiro e da una burocrazia inefficiente che richiede il pagamento di cartelle quasi sempre pazze o, almeno ricoverate in apposito reparto neurologico.

Le nostre montagne partoriscono sempre topolini; adesso a partorire sarà un drago, ma da quel poco che trapela sembra che il nascituro sarà sempre di minuscole, se non di infime, proporzioni.

Rottamazione delle cartelle esattoriali dal 2000 al 2015, al di sotto dei cinquemila euro, e, addirittura tuona e rilancia Salvini: diecimila euro. Sentendo queste bellissime parole l’italiano benché pluritraumatizzato, drizza le orecchie e prega che sia vero.

Io, tuttavia, credo di conoscere il futuro, pur non essendo in possesso di alcuna sfera di cristallo: mi sembra troppo bello per essere vero.

 Ho orecchiato, infatti, che dopo il trionfale annuncio, con voce sommessa e velocemente, la giornalista ha aggiunto le paroline magiche che celano l’inganno: “fino ad un reddito di trentamila euro”. Dunque la solita buffonata.  È, infatti, raro anche se non impossibile che un povero abbia contenzioso aperto con il fisco per più di cinquemila euro, figurarsi cartelle con imposte o tasse da diecimila.

Facile profezia, sarà l’ennesimo condono, per racimolare qualche spiccio e non sfoltirà quasi per nulla l’enorme contenzioso tributario, generato da uno stato vampiro e da una burocrazia inefficiente che richiede il pagamento di cartelle quasi sempre pazze o, almeno ricoverate in apposito reparto neurologico.